a nostra palestra, grazie al Maestro Claudio Coppari, ha conosciuto il Professor Emerito Gilles Bui-Xuan ed il Metodo Conativo negli anni 2000.
Nel 2004 abbiamo organizzato il 1° stage di aggiornamento sulla Metodologia Conativa per gli insegnanti ed allievi della JUDO SAMURAI, e da allora continuiamo a formarci ogni due anni con il Professor Bui-Xuan.
Con lui abbiamo capito a fondo i concetti fondamentali della sua Pedagogia dell’Azione: il termine “conazione”, i 5 livelli conativi e la “metaconazione”. Formando tutti gli insegnanti della JUDO SAMURAI con la stessa metodologia, abbiamo costruito un team, che parla la stessa lingua in termini di metodologia ed insegnamento.
Alcuni degli insegnanti hanno scritto Tesi di Dan, di Laurea e di Specializzazione sul Metodo Conativo e sulla sua applicazione nel Judo e con ragazzi con diversa abilità. Perché questa Metodologia è applicabile non solo al Judo, ma a tutte le attività, sia esse sportive che intellettuali.
Se vuoi approfondire l’argomento, leggi la sezione del libro “Metodo Perfetto”! Troverai sicuramente la Pedagogia Conativa interessante!

Metodo Perfetto
Ho sempre creduto che lo sport e lo studio si aiutassero a vicenda, e di questa cosa ne ho avuto una prova inequivocabile durante il mio percorso di studi sia judoistico che accademico, nei quali ho avuto il piacere di incontrare il professor Gilles Bui-Xuân ed il suo Metodo Conativo.
Non essendo presente nella lingua italiana un sinonimo di “conativo”, ho deciso di dare l’aggettivo “Perfetto” a questo metodo, perchè come scoprirai nella lettura del libro, “AD OGNI TAPPA DELL’ALLIEVO CORRISPONDE UN METODO D’INSEGNAMENTO ADATTO A LUI“.
Ad ogni modo, tornando alla Pedagogia Conativa, il Prof. Bui-Xuân attraverso lo studio di ragazzi con diverse disabilità, durato per decenni, ha costruito una pedagogia innovativa, che ha messo al centro il bambino, l’allievo e la sua inclinazione all’agire in una determinata attività.
In sintesi la pedagogia conativa parte dall’allievo, dalla motivazione che lui trova nel praticare l’attività stessa, per portarlo poi attraverso un percorso in linea con le sue preoccupazione del momento verso l’obiettivo dell’attività stessa, attraverso una didattica specifica per ogni tappa, e nel nostro caso, verso l’apprendimento del judo.
Le tappe conative sono 5:
1a TAPPA EMOZIONALE – all’inizio di una nuova attività, è sempre l’emozione che prevale sulla riflessione, mentre la tecnica è ancora ignorata. L’allievo non può esprimersi altrimenti che con la struttura fisica che possiede ( sviluppo fisico). Motivo per cui i bambini partono con l’utilizzo della forza nei giochi uno contro uno, senza pensare a strategie varie o modi più semplici per contrastare l’altro.
2a TAPPA FUNZIONALE – quando l’emozione è più contenuta, l’allievo si pone la domanda di sapere “come funziona”, e formula delle ipotesi più o meno giuste che mette alla prova attivando le sue abilità motorie (educazione funzionale delle capacità motorie). In questa tappa il bambino cerca soluzioni per vincere sul proprio compagno, provando soluzioni alternative alla sola forza, per verificare se riesce o meno nel suo intento.
3a TAPPA TECNICA – quando il bambino capisce i limiti della funzionalità, della sua abilità (soluzioni trovate da solo), si pone allora la domanda “come fanno quelli che riescono? Come fanno quelli che vincono?” La sua risposta è inevitabilmente: “Esistono delle tecniche per migliorare l’apprendimento” (apprendimento tecnico). Questo è il momento migliore per procedere con l’insegnamento tecnico.
4a TAPPA CONTESTUALE (TECNICO-FUNZIONALE) – quando l’allievo può andare oltre la semplice esecuzione tecnica, allora si interessa al contesto in cui si trova al momento (all’esecuzione di tecniche nello spazio, come le combinazioni) e rende più complessa la sua azione associando due tappe fino a quel momento separate: quella funzionale e quella tecnica (tattica).
5a TAPPA DELL’ESPERTO (CREATIVA) – l’esperienza che l’allievo ha acquisito è tale da sfruttare in modo autonomo il proprio bagaglio di esperienza, in modo da creare uno stile proprio, creando combinazioni sul tempo. Quest’ultima tappa in pochi la raggiungono. È la tappa del campione, colui che tramite la propria struttura fisica, tecnica, con strategia e creatività personali, riesce a creare nuove soluzioni mai fatte in precedenza, che risultano efficaci e replicabili poi da altri una volta scoperte. (es: il kata guruma attuale di Manuel Lombardo).